Come se fossimo nuovi

opera di arte pubblica partecipata

GIANNI MORETTI / CHIARA RONZONI a cura di LISA PAROLA

Giovedì 9 novembre | ore 19.00-22.00 *Potrai partecipare all’intervento recandoti presso Fondazione il Lazzaretto
Venerdì, sabato e domenica dalle h 11 alle h 17 *Potrai partecipare all’intervento, recandoti direttamente alla fontana di via Benedetto Marcello
Come se fossimo nuovi è un intervento di arte pubblica partecipata, un pensiero che prende forma intrecciando arte e psicologia, un esercizio che nasce per essere un’azione nomade e trasformativa, che parte dal Festival della Peste! 2023 per arrivare altrove.
Nella prima fase (9-12 novembre 2023) l’azione prende forma nelle vasche della fontana di via Benedetto Marcello, collocata oggi nello spazio attiguo a quella che era la porta d’uscita (Porta Brutta) dell’antico Lazzaretto di Milano.
Indagando forme, simboli e memorie l’obiettivo è ridisegnare temporaneamente uno spazio pubblico, collettivo, generativo, emotivo. Una parentesi sospesa tra una situazione pubblica e una intima.
Centinaia di lacrime in ceramica blu sono adagiate sul fondo della fontana e lì rimarranno in attesa di un gesto; quattrocento pezzi unici realizzati a mano dalla ceramista Claudia Barana – ranaba. Le lacrime, immerse e visibili attraverso la superficie dell’acqua, possono, con cura e attenzione, essere accolte nel palmo di una mano e trasformate in parole o pensieri registrate attraverso i device collocati in prossimità dell’opera.
Al fruitore viene chiesto di raccogliere le sue parole. Ne bastano solo una o due, qualcosa che risuona dentro quando si pensa alla separazione e alla mancanza.
Il titolo, Come se fossimo nuovi, nasce da questa necessità di immaginare la fine come l’apertura verso un nuovo inizio. Un processo trasformativo che parte da un senso di mancanza e di vuoto per arrivare a un pieno, alla generazione di qualcosa.
La seconda fase del progetto è prevista nella primavera del 2024. Le voci raccolte verranno tradotte in forma scritta e poi incise su frammenti di ceramica dello stesso colore delle lacrime e anch’esse immerse nell’acqua. Potranno giacere lì giorni, mesi o anni oppure essere raccolte dai passanti, spostate, messe in tasca o in borsa e portate altrove.
Anche se non dovesse rimanerne traccia all’interno della fontana, l’opera continuerà a vivere in modi aperti e tempi indefiniti.

 

La diffusione e condivisione di questo intervento è possibile grazie al coinvolgimento degli studenti e studentesse del Biennio del corso di Pittura della LABA. Libera Accademia di Belle Arti di Brescia. 
Grazie a: Alberto Erosi, Emma Forcella, Sara Marchiori, Chiara Moresco, Nicole Ronconi, Sara Vermi.

Come se fossimo nuovi: appunti.

A partire da venerdì sarà possibile visitare Come se fossimo nuovi: appunti. Uno spazio-sotto, ideato da Gianni Moretti e Chiara Ronzoni, con la curatela di Lisa Parola. Si scende nella ‘cantina’ del Lazzaretto e nelle profondità del processo e metodo di lavoro che ha portato alla realizzazione del monumento Come se fossimo nuovi.
Apertura al pubblico: giovedì h 19-21, venerdì h 19-21, domenica h 19-21. Ingresso libero
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Gianni Moretti. Nato a Perugia nel 1978, vive e lavora a Milano. La sua ricerca artistica è esposta in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, tra le quali: Mongin Art Space, Seoul (South Corea); Museo MAR, Ravenna; Museo di Palazzo Poggi, Bologna; Werkstatt der Kulturen, Berlino (D); Palazzo Zenobio, Venezia; Casa della Memoria, Milano; I.S.C.P., New York (USA). Tra i riconoscimenti ottenuti: Premio SetUp 2013; Premio d’Arte Rugabella 2011; Premio San Fedele 2007; XXIII Premio Oscar Signorini 2006; Premio Accademia Olimpica Nazionale 2006; Premio Iceberg 2005; Premio Nazionale delle Arti 2003. Nel 2015 è stato nominato Accademico di Merito dall’Accademia di Belle Arti di Perugia. Dal 2015 è docente di Anatomia dell’immagine e Metodologia della progettazione presso LABA, Libera Accademia di Belle Arti, Brescia. 

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La psicoterapeuta Chiara Ronzoni si occupa di benessere della persona e della cura di sé intesa anche come prevenzione, attraverso una prospettiva che vede al centro l’unità mente-corpo. La sua esperienza la porta a verificare quanto la conoscenza e la consapevolezza di sé, unite ad un lavoro costante sul proprio corpo, sulla respirazione e sull’autoespressione, possano davvero favorire il benessere personale e aumentare la propria vitalità. Collabora attualmente con Aied Milano (consultorio privato e accreditato), si occupa di sostegno psicologico e psicoterapia e conduce attività di gruppo legate alla Bioenergetica.

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Lisa Parola, storica dell’arte e curatrice indipendente, è esperta di arte pubblica, ambito nel quale opera in qualità di co-fondatrice del gruppo curatoriale a.titolo di Torino. A partire dalla dimensione pubblica dell’arte, da tempo indaga la relazione tra il monumento, l’arte, la sfera politica e sociale. Parti della sua ricerca sono state pubblicate in testate di settore (Artribune, roots§routes, Giornale dell’Arte). Nel 2018 cura la prima personale in Italia dell’artista turca Fatma Bucak alla Fondazione Merz in collaborazione con la Fondazione Sardi per l’Arte. Nello stesso anno, nell’ambito della fiera Artissima ha coordinato Carol Rama_100 anni di seduzione. È stata tra i mediatori culturali per la candidatura di Matera a Città capitale europea della Cultura. Ha inoltre collaborato con istituzioni e spazi no profit quali l’Università degli Studi di Torino e il progetto Quartz. Nel 2022 pubblica per Einaudi Editore Giù i monumenti? Una questione aperta.