Che Carattere
Scuola Mohole
Il Progetto
Il Lazzaretto ha inaugurato quest’anno un’inedita collaborazione con Scuola Mohole, la grande Accademia di Cinema, Musica, Comunicazione Visiva e Storytelling di Milano. La Fondazione ha chiesto a un gruppo di 30 studenti del secondo anno di Graphic Design, sotto la guida dei docenti Franco Cervi e Beppe Del Greco, di sviluppare un carattere tipografico display da utilizzare per la comunicazione.
In vista della realizzazione del suo Virus!, Scuola Mohole ha inserito nel proprio piano di studi un Corso di sei settimane (da aprile a giugno) che mirasse a rendere i partecipanti in grado di sviluppare un carattere tipografico (e il relativo processo creativo e costitutivo) comprendendone le caratteristiche e le relazioni intrinseche, oltre a quelle legate allo specifico tema di riferimento, “ordine—disordine”. Gli studenti, divisi in 6 gruppi da 5 persone ciascuno, hanno condotto una ricerca e, nel corso delle lezioni, disegnato la struttura e le forme dei glifi che compongono il carattere, ogni gruppo indipendentemente da tutti gli altri.
La supervisione del progetto per Il Lazzaretto è stata affidata a Federico Basile, responsabile progetti web e grafica della Fondazione. I materiali prodotti dagli studenti al termine del Corso (al quale è associato un regolare esame) potranno essere trasformati, in un secondo momento, in font realmente utilizzabili mediante software specifici (fontlab, glyphs o simili).
Cosa c’è nella scatola del Festival delivery / un quaderno.
Un quaderno. Quarantaquattro pagine, sei numeri in copertina, uno scarabocchio alla fine.
All’interno una sterminata ricerca.
Schizzi, scansioni, lettere distorte, mani allungate, scotch, poster ridimensionati, macchie di caffè: tutto il necessario per poter raccontare per immagini il lungo processo che ha portato alla nascita degli alfabeti pestiferi realizzati.
Perché prima ancora della destinazione finale, è significativo e utile mostrare tutto il viaggio fatto per arrivarci.
Il quaderno, realizzato al termine delle sei settimane di corso, si configura come un progetto nel progetto: da una parte selezionare i momenti più significativi della ricerca, dall’altra mostrarli nella maniera narrativamente più interessante, pur sapendo di commettere terribili torti e gravissime omissioni.
È il 1998 quando Cosimo Lupo e Vito Longo aprono a Milano il primo laboratorio di linguaggi: quaranta metri quadri pieni di idee, progetti, interferenze sperimentali e contaminazioni. Nell’aprile 2004 trovano un nome, Mohole e una nuova sede in via Desiderio, “Ex fabbrica di vetro, conserva l’atmosfera trasognata e divertita di un film alla Frank Capra.” (Roberto Rizzente, Hystrio). Intanto, Mohole cresce e diventa una Scuola di Cinema, Comunicazione e Storytelling. Nel 2015, sotto il bel sole di maggio, ci trasferiamo in via Ventura. Oggi, nelle aule di Mohole, ci sono 1000 studenti. Filmano, disegnano, fotografano, scrivono, compongono, recitano, tracciano. Giocano a ping pong. Sorridono. Insieme a loro, 150 insegnanti. E hanno tutti un’aria felice.